Il Consiglio di Stato annulla la sentenza del TAR Lazio: premiata la linea di AssoCounseling

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Il Consiglio di Stato annulla la sentenza del TAR Lazio: premiata la linea di AssoCounseling

Il Consiglio di Stato annulla la sentenza del TAR Lazio: premiata la linea di AssoCounseling che viene riammessa negli elenchi del MISE.

Soddisfazione espressa dal Presidente Alessandra Caporale per la sentenza del Consiglio di Stato n. 546/2019 del 22 gennaio 2019:

«Dal 17 novembre 2015 (data della sentenza del Tar Lazio) a oggi ci siamo sentiti dire di tutto. Non che prima fosse diverso, ma la sentenza che annullava l’iscrizione al MISE di AssoCounseling secondo quanto previsto dalla Legge 4/2013 aveva riscaldato gli animi dei nostri detrattori».

A ridosso della sentenza del Tar Lazio si sono susseguiti comunicati stampa e articoli dai toni roboanti. Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) e alcune associazioni di psicologi hanno sempre sottolineato di come quella sentenza ribadisse una verità assoluta: solo gli psicologi potevano occuparsi di benessere e salute, perché in gioco c’era la tutela della salute pubblica.

«Noi di AssoCounseling – prosegue Caporale – abbiamo sempre espresso con pacatezza, ma con fermezza, il nostro punto di vista: un Tribunale Amministrativo Regionale non ha titolo per entrare nel merito dei confini professionali che differenziano il counselor dallo psicologo, ribadendo, a più riprese, di come la sentenza di primo grado avesse preso in considerazione elementi estranei alla sua competenza».

A seguito di questa sentenza AssoCounseling (e con un intervento ad adiuvandum altre associazioni di categoria) ricorre al Consiglio di Stato.

È di ieri la sentenza del Consiglio di Stato che annulla la decisione del TAR Lazio, riammette AssoCounseling nell’elenco del MISE e sposa la nostra linea integralmente.

Non si fanno attendere le reazioni del mondo della psicologia, che immediatamente archivia la sentenza come insignificante, con comunicati stampa che tendono a sminuirne l’evidente portata politica e giuridica.

AltraPsicologia, che nella battaglia contro i counselor sta investendo gran parte della campagna elettorale per le prossime elezioni ordinistiche, titola il suo comunicato stampa “Vittoria di Pirro”, liquidando la questione in modo singolare: ciò che fino al giorno prima sembrava essere dirimente, il giorno dopo diventa insignificante.

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi nella sua nota afferma che “il Consiglio di Stato decide di non decidere”, dal momento che non si è espresso nel merito dei rilievi mossi dal CNOP.

L’onestà intellettuale imporrebbe di dire apertamente due cose:

1) La sentenza del TAR Lazio non poteva essere dirimente in merito alla diatriba counselor vs psicologi, come da noi sempre sostenuto. Parimenti la stessa è sempre stata utilizzata dagli psicologi per mera propaganda.

2) La sentenza del Consiglio di Stato, annullando la sentenza del TAR Lazio e di fatto bocciando la linea interpretativa proposta sia dal CNOP sia dall’Ordine degli psicologi del Lazio, sancisce da una parte il reintegro di AssoCounseling nell’elenco del MISE di cui all’art. 2, comma 7 della Legge 4/2013 e dall’altra rimanda nel merito alle responsabilità dei singoli professionisti counselor che si trovassero a sconfinare in ambiti riservati per Legge ad altri professionisti, come da sempre sostiene AssoCounseling in assenza di una regolamentazione statale.

«Per noi – conclude Alessandra Caporale – questa sentenza rappresenta un risultato importante per la libertà del sistema delle libere professioni in Italia, che risulta decisamente arretrato e inadeguato agli attuali cambiamenti socio-culturali e che favorisce l’intensificarsi di espressioni corporative distanti anni luce dalla cultura europea e internazionale dei sistemi professionali.

Ribadiamo che la nostra posizione resta salda e ancorata all’obiettivo di ottenere un pieno riconoscimento della nostra professione.

Continueremo a lavorare in questa direzione, con l’apertura al confronto e all’ascolto che ci ha sempre contraddistinto, nel rispetto del mandato affidatoci dai nostri soci e nel confronto con tutte le associazioni di categoria non solo dei counselor, ma di tutti quei professionisti interessati ad affermare un principio più ampio di libertà e diritti nel nostro paese».

AssoCounseling esprime un sincero ringraziamento al Prof. Giuseppe Morbidelli, che ha seguito tutta la vicenda, nonché a tutte le realtà associative e a tutti i colleghi che ci hanno sostenuto in questa battaglia.

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