13° convegno nazionale: interventi

Elenco degli interventi in plenaria di sabato 15 aprile 2023 all’interno del 13° convegno nazionale di AssoCounseling Evoluzioni. L’avventura del cambiamento.

 

Lectio magistralis

Descrizione: L’avventura è quell’esperienza che interrompe il ritmo ordinario dell’esistenza lasciando emergere le nostre inclinazioni più profonde: come dice Georg Simmel è «una tensione che inarca la vita», senza la quale è impossibile entrare davvero in contatto profondo con sé stessi. Purché non la si concepisca soltanto come una ricerca adrenalinica del rischio: tutto può essere avventura oppure ordinaria esistenza, può inserirsi nella sceneggiatura della nostra vita o configurarsi come eccezione esaltante, che misteriosamente racchiude quella vocazione inconfessata che il quotidiano non sa portare alla luce. Scopriamo alcune grandi incarnazioni dell’avventura nella storia della nostra civiltà: da Erodoto a Platone, da Montaigne a Sartre, da Alexander von Humboldt a Isabelle Eberhardt. Uomini e donne che hanno capito e praticato «la vita fuori di sé».
Relatore: Pietro Del Soldà
Data e orario: sabato 15 aprile, ore 10:30
Durata: 50′

 

La politica della parola. La retorica e il counseling come strumenti di scelta e cambiamento

Descrizione: Secondo Martin Heidegger la principale forma dell’essere nel mondo è il prendersi cura e il principale modo del prendersi cura è attraverso la parola. Attraverso la parola ci occupiamo della comunità nella sfera pubblica (politica) e di noi stessi e degli altri in quella privata. Una importante forma del prendersi cura degli altri è aiutarli ad affrontare situazioni difficili e a prendere decisioni. Questa pratica è stata codificata nell’antica Grecia ed è stata chiamata retorica. La retorica ha molti punti di contatto con il counseling e può essere considerata una delle sue radici. I principali punti di contatto tra counseling e retorica sono due: La retorica è una disciplina formale, fornisce cioè le strutture concettuali per riflettere e deliberare su qualsiasi contenuto, ma non fornisce i contenuti stessi. Allo stesso modo il counselor fornisce una struttura di dialogo nella quale le persone possono riflettere sui loro contenuti, qualunque essi siano, senza metterci dei contenuti propri. In secondo luogo la retorica è una tecnica per fare meglio quello che le persone fanno comunque spontaneamente. Nello stesso modo il counseling è una tecnica che permette alle persone di pensare in modo più ordinato e produttivo di come farebbero da sole, o con un interlocutore che non possiede una capacità adeguata di accompagnarli nella riflessione. Ipotizziamo infine che l’analogia tra retorica e counseling porti ad una visione più allargata della politica. Il counseling e le abilità di counseling rappresentano infatti una possibilità di aprire innumerevoli spazi dove la parola diventa strumento per comprendersi, comprendere gli altri e decidere in modo consapevole e autodeterminato. Una sorta di propedeutica, insomma, della migliore politica.
Relatore: Mauro Doglio
Data e orario: sabato 15 aprile, ore 12:00
Durata: 50′

 

La fatica di essere liberi

Descrizione: La struttura socio economica di una società plasma il carattere sociale dei suoi membri in modo tale che essi desiderano fare ciò che devono fare (Erich Fromm). Carl Gustav Jung ha affermato che “la società è organizzata non tanto dalla legge quanto dalla tendenza all’imitazione”. La società contemporanea richiede esseri umani standardizzati, che consumino sempre di più con gusti identici facilmente influenzabili, per soddisfare desideri provocati dall’esterno e senza nessun rapporto coi bisogni reali dell’uomo. Un individuo che si conforma al modo di pensare collettivo viene definito equilibrato e adattandoci alle convenzioni troviamo un senso di identità non avendone sviluppato uno nostro. Siamo attratti dalla sicurezza e attiviamo delle funzioni di difesa contro il dolore, la perdita ed anche il cambiamento perché dolorosi. La “salute mentale” è caratterizzata da un senso di identità, basato sull’esperienza del nostro Io come soggetto agente i nostri poteri. L’uomo “normale”, “sano” potrebbe essere interpretato come colui che, in continua evoluzione, è alla ricerca del significato della sua presenza nel mondo e della propria identità basandosi sulla sua personale esperienza. Colui che è pronto ad abbandonare gli abiti usati in passato, se non più funzionali, aperto alla ricerca e alla conoscenza. Per vivere in conformità ed adattati alle regole sociali vigenti, possiamo nascondere il nostro malessere interiore o negarlo, impedendo alla nostra reale natura di manifestarsi. Il dolore, se analizzato, può essere una guida alla nostra piena realizzazione. Oltre i bisogni primari fondamentali alla vita, emergono anche ulteriori spinte auto-realizzanti che l’essere umano necessita di soddisfare, definibili come la piena attuazione delle proprie potenzialità, della propria vocazione, il cui fine per una persona è diverso dalle altre e che non termina in nessun momento culminante. L’ambiente in cui viviamo può fornire un aiuto alla propria realizzazione, ma le potenzialità sono quelle dell’individuo. La vita è continuo divenire. E divenire è come nascere e morire più volte. La nuova parte di noi raccoglie in eredità quanto fatto precedentemente per avanzare verso una nuova vita. Dalle origini, l’essere umano è cambiato evolvendosi. L’evoluzione è legata alla nostra abilità di acquisire conoscenza e favorire il cambiamento. Proteggiamo l’immagine ideale di noi stessi. Desideriamo una vita stabile e abitudinaria. Pensiamo seguendo sempre lo stesso “solco” nel nostro cervello. Ogni cambiamento comporta il pericolo di un fallimento per cui abbiamo paura della libertà. La vita è continua rinascita a nuovi modi di essere, l’esistenza è un processo di crescita e la realtà cambia anche indipendentemente dalla nostra volontà a causa di eventi su cui non possiamo esercitare nessun controllo. Se cerchiamo l’immutabilità, rischiamo di adattarci a qualcosa che non siamo più. Gli impulsi ad avanzare nel nostro sviluppo restano vivi, ma, se non soddisfatti, producono avvilimento. Il counseling favorisce l’espansione dell’empatia aiutandoci a comprendere che le nostre sofferenze sono anche quelle degli altri esseri umani facilitandoci a scogliere i nodi interni che ci tengono bloccati nel presente. L’autenticità delle relazioni, l’accettazione incondizionata, ci permettono di gettare via le maschere che abbiamo indossato e di favorire la tendenza naturale a divenire tutta la complessità di cui siamo capaci. Possediamo tutte le risorse per la nostra realizzazione, si tratta di imparare a conoscerle e di sfruttarle. La libertà interiore è indipendenza dai preconcetti, dalle illusioni emotive, dagli ostacoli che il passato, le esperienze negative, l’attaccamento, la paura dell’ignoto e del futuro intralciano il nostro cammino e ci inducono alla stasi. Siamo noi a stringere le nostre catene. E libertà è responsabilità. Siamo responsabili delle nostre scelte anche per le conseguenze che produrranno all’intera umanità. Roberto Assagioli, riguardo la vecchiaia disse che “fino all’ultimo respiro siamo responsabili di come viviamo, dell’uso che facciamo dei talenti che ci sono stati affidati di fronte alla Vita”.
Relatore: Roberto Boca
Data e orario: sabato 15 aprile, ore 14:30
Durata: 25′

 

Il cambiamento è un gioco di squadra

Descrizione: Non sono mai stata tifosa di calcio. Ma ho sempre tifato per le persone. L’idea con la quale mi apro ad un nuovo ambiente, è stata quella di portare una nuova cultura di ascolto e attenzione alla “persona” laddove l’atleta è sempre considerato solo per i risultati. La performance sportiva a cui è chiamato un atleta corrisponde alle numerose performance che la vita stessa gli mette davanti e che mette alla prova ognuno di noi, saper stare in equilibrio richiede allenamento e consapevolezza. Questi anni di studio e sperimentazione hanno portato alla creazione di una Metodologia che è un vero e proprio processo didattico di attivazione del cambiamento della persona. R.I.G.O.R.E. nasce come metodologia rivolta agli Arbitri calcio ed è in continua evoluzione e crescita. Per la prima volta nella storia del calcio, nel 2022 è stato realizzato il primo progetto di formazione a tutti i Dirigenti Arbitrali d’Italia al fine di insegnare tecniche strategiche e utili alla relazione con i 35.000 ragazzi presenti nelle loro Sezioni italiane. Il cambiamento culturale è difficile, richiede tempo, ed è il motivo per il quale il progetto nazionale, che vi racconterò, è stato chiamato “Il cambiamento è un gioco di squadra”.
Relatore: Alessandra Monasta
Data e orario: sabato 15 aprile, ore 15:00
Durata: 25′

 

Da nord a sud: gli ostacoli sono leve

Descrizione: All’inizio l’intervento evidenzia le differenze tra il Nord e il Sud del nostro Paese in merito alla diffusione del counseling e alla presenza di counselor. A questo si lega la mia esperienza di essere passata – per ragioni personali – da una realtà strutturata come la Lombardia, dove ho vissuto per trent’anni e dove ho conseguito il diploma di counseling – a Ragusa dove non si sa quasi cosa sia il counseling (con cenni al counseling in Sicilia). Poiché ognuno di noi può essere artefice di evoluzione e cambiamento, l’intervento prosegue con la descrizione di come si possano costruire progetti importanti di counseling anche in aree poco favorevoli. Come esempio, descrivo il Progetto Lambda. Lambda è un progetto di accoglienza, ascolto e supporto per le persone LGBTQIA+ e le loro famiglie, ma il focus dell’intervento non è sul progetto in sé, ma sulla scelta e la tenacia di inserire il counseling in un progetto finanziato da UNAR, che il progetto offra servizi di counseling in spazi pubblici offerti dai Comuni ospitanti, nelle scuole a, a breve, nelle aziende e che nel progetto siano stati integrati e resi complementari servizi di counseling, psicoterapia, psicologia del lavoro, assistenza sociale.
Relatore: Elvira Adamo
Data e orario: sabato 15 aprile, ore 15:30
Durata: 25′

 

Le esperienze che generano comunità

Descrizione: È mio desiderio condividere azioni «acrobatiche», primi passi che contribuiscono alla costruzione identitaria della professione counselor. In particolare tre azioni che mi hanno vista coinvolta dal 2018 ad oggi, sul territorio barese dove vivo, in esperienze di counseling di comunità di significativo valore e ricaduta sul territorio. L’esperienza dell’aps Parco Domingo che nel 2018 riceve in concessione un suolo dove nasce Ortodomingo, primo orto sociale su suolo pubblico, un esperimento di riqualificazione di un’area pubblica attraverso azioni centrate sulla persona; un processo di valorizzazione del potenziale umano e ambientale, per far fronte ai bisogni e alle aspirazioni dell’uomo. Nell’ambito del progetto la pratica del counseling è strumento trasversale di aiuto: forma diffusa di empowerment, facilitazione della realizzazione di progetti esistenziali e promozione di un agire sociale più responsabile e consapevole. L’esperienza di Reti Civiche Urbane nell’ambito della progettazione POC Città Metropolitane 2014 2020 che ha visto la creazione di Reti Civiche Urbane nei quartieri della città e nello specifico l’utilizzo della pratica di counseling sia in sede di costituzione della rete civica sia della progettazione di parte delle attività come laboratori di counseling, spazi di ascolto “protetti” per i cittadini. L’esperienza “Benessere senza età” vincitore dell’avviso pubblico “Officina Urbana per la terza età” promosso dal Comune di Bari (Assessorato al Welfare) che ha visto tra le tante attività proposte da una rete di professionisti e associazioni, laboratori di counseling per la terza età. Con l’intervento desidero condividere brevemente le esperienze nel loro percorso, dalla risposta al bando, progettazione, realizzazione e rendicontazione ai fini di incentivare buone pratiche molto spesso non percorse per mancanza dello specifico ambito di counseling nelle proposte di finanziamento e quanto un primo passo “acrobatico” sia stato un passo “generativo” di ulteriori esperienze e di relazioni nutrienti con la pubblica amministrazione e la cittadinanza.
Relatore: Mariangela Parisi
Data e orario: sabato 15 aprile, ore 16:30
Durata: 25′

 

Counseling Point: una sfida interculturale e intergenerazionale

Descrizione:  Counseling Point rappresenta un’esperienza consolidata di counseling realizzata da un’equipe multiculturale di counselor presso una scuola di moda di fama internazionale che ha sede proprio a Firenze. Counseling Point, frutto di una pluriennale collaborazione tra l’Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici (ONAP) e Polimoda-Fashion School, raccoglie la “pluralità complessa” di una realtà scolastica costituita da oltre 2300 studenti provenienti da circa 70 nazioni diverse. La rilevanza del progetto sta prima di tutto nell’aver messo il counseling al centro di una progettualità che nel tempo si è dimostrata efficace: in un mondo sempre più globalizzato e digitalizzato, gli studenti Polimoda portano con sé un bagaglio personale e culturale che incontra e a volte si scontra con credenze, valori e culture diverse, causando in loro disorientamento e conflittualità. Il breve percorso di counseling punta a sostenere gli studenti che si trovino in un momento di disorientamento personale e/o culturale, mentre l’attività di formazione fornisce spunti di riflessione e supporto al personale Polimoda, per meglio affrontare le esigenti dinamiche di questa comunità scolastica così variegata e complessa. Counseling Point rappresenta infine una grande opportunità di accrescimento professionale per la comunità dei counselor, come altresì un’occasione di approfondimento pratico-teorico per il counseling scolastico, organizzativo e interculturale.
Relatore: Marialuce Benedetti
Data e orario: sabato 15 aprile, ore 17:00
Durata: 25′

 

Il counseling che parla di sé stesso: informazione, comunicazione, attivismo

Descrizione: Comunicare una professione, che è portatrice di valori profondi, implica un lavoro interiore individuale e un lavoro relazionale comunitario.
Le regole della comunicazione cosiddetta efficace sono spesso concepite e organizzate per livelli semplici di trasmissione. Se vogliamo alzare il livello, dobbiamo immaginare modelli diversi, nuovi, alternativi, che siano in equilibrio con la nostra identità individuale e collettiva.
Quanto siamo disposti a modellare la nostra identità, per ottenere riscontro comunicativo? Quanto siamo propensi a modificare le nostre azioni in funzione del successo delle nostre comunicazioni? Proponiamo alcuni spunti per iniziare a riflettere sulla comunicazione della professione di counselor.
Relatore: Guido Bosticco
Data e orario: sabato 15 aprile, ore 17:30
Durata: 50′